martedì 7 novembre 2017

Storia della Musica

Il Medioevo

In questo periodo, si fa riferimento ai due elementi rimasti fondamentali della liturgia cristiana: la lettura didattica esortativa dei testi sacri (lectio), in cui continua l'antica tradizione basata sulla cantillazione; e l'intonazione dei salmi, inni e canti secondo la formula generica della salmodia. Le prime comunità cristiane, infatti, mantennero un atteggiamento conservativo nei confronti della prassi ebraica. Solo con il definitivo distacco dalle comunità guidaiche sparse nell'impero e con la diffusione del cristianesimo nel bacino del Mediterraneo, nonché alle condizioni materiali di esistenza come la clandestinità, si verifica un progressivo sviluppo del modello del canto cristiano. Tale modello ha le sue basi nelle consuetudini melodiche consacrate dalla tradizione orale. Il IV secolo è un periodo di intenso rinnovamento in seno alla liturgia. Nelle nuove condizioni di libertà sancite dall'editto di Milano, la chiesa può ora convocare masse di fedeli nelle grandi basiliche, e i rituali vanno ormai assumendo la forma della cerimonia pubblica, con antifona e l'inno. Un'opera di revisione e di sistemazione del repertorio cristiano, però, è attestata sin dal V secolo, quando diviene consuetudine di ogni pontefice redigere una propria edizione della liturgia (cantilena circuli anni). Secondo la tradizione, ci sarebbero pervenute quelle di Leone I, Gelasio I e Gregorio Magno, note come leonina, gelasiana e gregoriana e tali cantilene, compresa quella gregoriana, contenevano soltanto i testi verbali e omettevano invece le melodie, in quanto sottintese ed affidate alla ricostruzione mnemonica del cantore. Solo in epoca più tarda, si cominciò ad attribuire a Gregorio Magno, in virtù della sua autorità morale, oltre che la codificazione dei testi anche quella delle melodie. Con l'alleanza tra il papato e la monarchia carolingia, si pongono intanto le premesse per la realizzazione dell'unità liturgica nella chiesa occidentale. Svolgono un'importante funzione i centri monastici che diventano anche i principali centri di elaborazione del canto gregoriano. Nascono cosi la prosa e la sequenza ed il tropo (interpolazione dei canti liturgici).

Dal canto sacro, prende forma la polifonia, le cui prime forme scritte sono designate genericamente come organum (dal latino organizare, conformare). Agli inizi, esse consistono nel disporre, parallela a un canto dato (vox principalis), un'altra melodia più grave (vox organalis), alla distanza costante di un'intervallo di quarta. Nel XI secolo cominciano ad apparire nuovi elementi morfologici, come intervalli di seconda e di terza. Importanti contributi, teorici e pratici, giungono dall'Inghilterra, dove dal XIII secolo sono attestati due particolari tipi contrappuntistici: il gymel (o cantus gemellus) a 2 voci parallele alla distanza di terza, e il cosiddetto english descant, a 3 voci per seste parallele.
Nel Trecento il panorama della cultura musicale europea subisce delle trasformazioni. Gli avvenimenti politici e le trasformazioni della società contribuiscono a una graduale unificazione della musica europea. L'esilio della corte papale ad Avignone favorisce gli scambi tra Francia ed Italia ed i musicisti cominciano ad emanciparsi dalla subordinazione alla chiesa, circolando più liberamente. I teorici sono ora principalmente attratti dal problema del ritmo, inteso come un insieme di rapporti di proporzioni di valori di durata da determinarsi su base matematica. Vengono ripudiati, per tanto, i modelli dell'antica scuola, contrapponendo quelli dell'ars nova.
La stagione dell'ars nova è di breve durata, poiché nel Quattrocento in Italia declina sotto la concorrenza dei nuovi compositori franco - fiamminghi. In particolare, il fiammingo Guillaume Dufay definisce le forme e gli elementi tecnico - stilistici: stile a cappella, messa ciclica, mottetto, tecnica della parodia. Accanto alla messa e al mottetto, è di grande interesse la forma profana della chanson. Principalmente, i canti di carattere profano e popolaresco che si affermano, a struttura strofica, sono la frottola, lo strambotto, la villotta, la canzone a ballo.   

Nessun commento:

Posta un commento